Tra i possibili acquirenti di Alitalia spunta RyanAir. Ma l'ad della compagnia low-cost di tutto parla tranne che di restituire allo stato il famoso "prestito ponte" da 600 milioni di euro.
La Commissione europea ha imposto a Google un'ammenda di 2,42 miliardi di euro per violazione delle norme antitrust dell'Ue.
A pesare è l'instabilità sociopolitca.
Non occorre essere pregiudizialmente contro gli interventi di salvataggio dello Stato quando riguardano comparti strategici come quello bancario, ma il problema, per Renzi, Gentiloni e Padoan sono stati i tempi. Sbagliati. Fuori tempo massimo.
Dopo la presentazione dei risultati della spending review dei governi Renzi e Gentiloni ci è sorta spontanea una domanda: se è vero che la spending ha funzionato, risparmiando 30 miliardi di euro, come mai il debito pubblico continua ad aumentare?
Dopo l’ultima infornata di dati Istat contenuti nel rapporto sulla “Redistribuzione del reddito in Italia”, quasi tutto il Pd si è riversato su Twitter per celebrare i famosi 80 euro. Ma leggendo attentamente i dati, le cose non stanno proprio come ce le descrivono i tweet renziani.
Da una parte l’annuncite di Gentiloni e Padoan che tornano alla carica con il mantra renziano: “Cresciamo poco ma cresciamo”. Dall’altra il ministro Calenda convinto che “la crescita non è sufficiente” e non servono “leggi simbolo sulle tasse”. Se questo è il tasso di dialogo nel governo si capisce perché l'esecutivo è allo sbando.
Per sei italiani su dieci la natura dell’insicurezza è essenzialmente di carattere economico e riguarda l’incertezza delle risorse per sopravvivere, l’insufficienza della pensione o la prospettiva di non averne una.
Ora si scopre che le riforme tanto strombazzate da Renzi e Padoan, dal Jobs Act alla riforma Madia della Pubblica Amministrazione, allontanano invece che avvicinare gli investitori stranieri dall’Italia.
In crescita la popolazione straniera, che tocca i 5 milioni di persone, lʼ8% del totale. Negativo per 142mila unità il saldo tra nascite e morti.
"Avremo sorprese positive" diceva Padoan in occasione della presentazione del Def. Ma di positivo per ora c'è ben poco. "La ripresa italiana resta moderata" dice l'Ocse che avverte: se non si punta su "innovazione e competitività" saranno guai.
L'indice Ftse Mib a fine seduta segna +1,46%. Il patto sulla legge elettorale si rompe, il "fianellum" viene bocciato alla Camera dei Deputati ma a quanto pare i mercati non si spaventano, anzi.
Pesa correzione conti per regole Ue. Conferma +1% nel 2017.
Mentre le voci di un voto anticipato in autunno si fanno sempre più insistenti, per il governo ci sono tre bei nodi da sciogliere: Ilva, Alitalia e banche venete. Tre casi sulla cui risoluzione, al di là dei proclami di rito di Renzi, Gentiloni & Co., resta ancora un bel punto di domanda.
Renzi torna a parlare di debito pubblico e rispunta la parolina magica: flessibilità. Un altro regalo in arrivo dalla Ue per l’ormai imminente campagna elettorale? Non sarebbe la prima volta.
"Rilanceremo Taranto salvando l'Ilva", così l’ex premier salutava il primo decreto del 2015 contenente gli interventi (e i finanziamenti) per il salvataggio dell’Ilva. Prospettiva ribadita, guarda caso, alla vigilia del referendum costituzionale. Ma i nodi adesso vengono al pettine, insieme alle promesse mancate dell'ex premier.
Gentiloni annuncia che il "tesoretto" per il fondo degli investimenti e infrastrutture per i prossimi 15 anni vale la bellezza di 47 miliardi. Non è chiaro però da dove salteranno fuori questi soldi, per ora solo "assegnati", dunque virtuali. E vista l'accelerata verso il voto anticipato, l'impressione è che si tratti solo della cosa che i renziani in questi anni hanno saputo fare meglio: promettere e soltanto promettere.
Dire che questa sarà una settimana calda per Governo e Parlamento è dire poco. In ballo ci sono manovrina e legge elettorale, temi cruciali da cui dipendono le sorti della legislatura.
Dopo il G7 di Taormina e mentre si rincorrono voci sul voto anticipato, il Financial Times si è fatto quattro conti in tasca e per adesso l'endorsement a Renzi non arriva. Altro che Macron italiano.
Hanno garantito +19,6 mld gettito ma ora si cambino vecchie abitudini.
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