Si concentrano sulla comunità maghrebina di Rimini e Riccione le indagini della polizia sui quattro che nella notte tra venerdì e sabato, a Miramare, hanno prima stuprato una turista polacca, e picchiato l’amico, e poi abusato di una trans peruviana.
Nell'ultimo decennio in Inghilterra gli attacchi sessuali commessi da i cosiddetti "asiatici" sono aumentati persino dopo l'infame caso delle oltre 1.400 ragazzine abusate a Rotherham.
Il piccolo guerriero Charlie Gard è morto ieri, dopo che gli hanno sfilato dal naso i tubi del respiratore che gli permetteva di vivere.
Boris Johnson, riferisce la stampa britannica, ha dichiarato che la Commissione europea può "stare fresca" se pensa di convincere la Gran Bretagna a pagare una somma "estorsiva" per uscire dall'Unione Europea.
L’udienza per Charlie è rinviata a giovedì 13 luglio perché il giudice non ha voluto sentire ragioni ed è rimasto della sua opinione, evidentemente condivisa dai medici del Great Ormond Street Hospital (GOSH): il massimo interesse di Charlie è morire, perché non potrà mai guarire.
Si tratta di 'Foreign Funded Islamist Extremism in the Uk', un report della Henry Jackson Society, think tank che si definisce indipendente.
L'appello per salvare Charlie Gard rilanciato anche dalle pagine dell'Occidentale ha raccolto 5000 firme, ma soprattutto ha ricevuto la risposta di Mattarella. Il primo firmatario dell’appello ha, infatti, ricevuto una lettera dalla Presidenza, quando la Corte dei Diritti dell’Uomo non si era ancora pronunciata.
La verità è che la decisione di far morire Charlie non è stata presa perché è un malato terminale, ma perché è un malato inguaribile, per cui la medicina non ha ancora trovato soluzioni.
La sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che sancisce l'autorizzazione ai sanitari dell'ospedale pediatrico londinese a lasciar morire il piccolo Charlie Gard anche contro il parere dei suoi genitori è il punto di arrivo di un lungo processo storico che ha condotto alla fine della concezione della vita umana e del diritto che è stata per secoli alla base della civiltà occidentale.
La "grande vittoria" di Macron alle elezioni legislative in Francia? Aver preso il 32% dei voti con un astensionismo del 51. In Francia è andato a votare solo il 48,7% degli aventi diritto, una cosa mai vista nella storia della Quinta Repubblica.
Una "non vittoria", quella di Theresa May in Gran Bretagna. I conservatori vincono le elezioni ma il parlamento resta "appeso", e alla May ora servono seggi per governare. Ad essere messa in discussione è la "hard Brexit", l'uscita, veloce, dall'Unione Europea. Ma sul voto inglese sembrano pesare anche le risposte, mancate, sulla sicurezza.
Sappiamo che è vegano, gira in bici e odia mangiare al ristorante. Detto ciò, quali sono i rapporti tra Jeremy Corbyn, il candidato della sinistra inglese alle elezioni dell'8 giugno, con il mondo arabo e islamico? (e con Hamas...)
Sette morti e decine di feriti in un nuovo attacco terrorista a Londra, nel Regno Unito, a quattro giorni dalle elezioni.
Intanto il New York Times ha pubblicato immagini raccolte sul luogo dell'esplosione a Manchester da cui si evince che l'attentatore ha utilizzato un ordigno rudimentale, ma potente, con esplosivo trasportato in un barattolo di metallo.
"Un orrendo attacco terroristico," dice la premier Theresa May commentando l'attacco alla Manchester Arena, in Gran Bretagna, la più grande di Europa, dove una bomba ha fatto decine di morti e feriti. Isis ha rivendicato l'attentato. Svelato anche l'attentatore.
Ferita gravemente dalla polizia una donna sospetta
“Stesse pettinature scolpite” scrive Severgnini sul Corriere del 19 aprile. A me Theresa May affascina perché ricorda, tornando a far votare i britannici, come il vero potere democratico poggi solo sul suffragio popolare. A Severgnini, nonostante tutti i propri maldipancia sinistroperbenisti ed europeisti, la May piace non solo perché è una provinciale ma anche per quel suo caschetto scolpito che forse solo a Crema si riesce a produrne di così.
Si voterà l’8 giugno prossimo.
Per l’Independent, un quotidiano attento, fuori dal coro, l’attentato contro Westminster era inevitabile. Ma non è il solo giornale inglese a riportare dubbi e domande su quanto è accaduto due giorni fa davanti al parlamento inglese.
La leader scozzese Nicola Sturgeon ha annunciato l'avvio dell'iter nel Parlamento locale per un referendum bis sull'indipendenza dalla Gran Bretagna
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