La consultazione per l’autonomia della Lombardia procede speditamente in uno spirito di apparente collaborazione tra centrodestra e centrosinistra. L’intenzione espressa dal Governatore leghista è di concluderla entro la fine della legislatura.
Un travolgente successo per il governatore Zaia, il referendum sull’autonomia regionale, che raccoglie in Veneto un consenso plebiscitario: il 98% di sì, con una partecipazione altissima, quasi al 60%. Meno clamorosa l’adesione in Lombardia e in particolare a Milano, ma sempre notevole: 95% di sì, su circa 3 milioni di lombardi che hanno votato.
Cosa sta accadendo in Spagna? Per media e social sembra stia per scoppiare la guerra civile.
Dopo la vittoria del sì al referendum sulla indipendenza della Catalogna, il premier spagnolo Mariano Rajoy oggi riunisce il partito popolare e studia le prossime mosse del suo avversario, il catalano Puigdemont.
Il governo spagnolo, sapendo qual è la posta in gioco con il referendum che si vota oggi in Catalogna, usa la mano pesante contro gli indipendentisti.
Ormai manca poco meno di un mese. Il 22 ottobre i cittadini di Lombardia e Veneto saranno chiamati alla urne per il referendum attraverso il quale le due regioni del Nord, in sostanza, chiedono maggiore autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria.
Come abbiamo scritto più volte il mondo sta cambiando rapidamente ma si fatica a capire in quale direzione.
A poco più di un anno e mezzo dalla sua nascita, il bilancio di Idea, il partito presieduto dal senatore Gaetano Quagliariello, conta un gruppo parlamentare al Senato, 2 deputati, 7 consiglieri regionali, 201 amministratori comunali, di cui 40 nelle città capoluogo e 53 eletti alle ultime elezioni.
Boris Johnson, riferisce la stampa britannica, ha dichiarato che la Commissione europea può "stare fresca" se pensa di convincere la Gran Bretagna a pagare una somma "estorsiva" per uscire dall'Unione Europea.
Se Renzi e renziani insisteranno con lo "Ius soli", la legge sulla cittadinanza in discussione al Senato, in parlamento c'è già chi è pronto a raccogliere le firme per indire un referendum abrogativo; come Idea, il partito fondato da Gaetano Quagliariello. E se stiamo ai sondaggi, il rischio di un nuovo 4 dicembre per il Pd c'è tutto. Insomma, Renzi è avvisato.
“Ragazzi, abbiamo un problema”. Immaginiamo che qualcuno abbia esordito così ieri alla Direzione del Partito Democratico.
12 anni fa la maggioranza degli italiani scelse di mantenere la legge 40 così com'era regolando la fecondazione assistita. Quell'esercizio di democrazia, però, non ha retto alle pressioni del mercato, dell’ideologia e della magistratura: la sentenza della Corte Costituzionale infatti ha sancito la fine della Legge 40. Servirebbe un sussulto di orgoglio democratico, una prova di dignità dei parlamentari e della volontà popolare.
A Porto Rico hanno scelto gli Usa anche se Washington non ha intenzione di sobbarcarsi il salvataggio dell'isola.
Sono davvero un disastro i risultati delle elezioni del Regno Unito? Lo strillano tutti i nostri giornaloni che non hanno perdonato la Brexit alla perfida Albione.
"Una legge elettorale realizzata insieme da un ampio spettro di forze politiche resta un obiettivo positivo, anche perché smentisce il 'metodo Renzi' sonoramente bocciato al referendum".
Dopo il G7 di Taormina e mentre si rincorrono voci sul voto anticipato, il Financial Times si è fatto quattro conti in tasca e per adesso l'endorsement a Renzi non arriva. Altro che Macron italiano.
Vescovi dicono no all'assemblea costituente: non necessaria e anzi sconveniente.
Il cda di Alitalia apre le porte all'amministrazione straordinaria dell'azienda, dopo la bocciatura da parte dei lavoratori del nuovo piano industriale.
Nel 2014 Renzi twitta “Vola Alitalia, viva l’Italia”, salutando l’accordo con Etihad, la compagnia di bandiera emiratina, accorsa al capezzale di Alitalia sull’orlo di uno dei suoi tanti scampati fallimenti. Le ultime parole famose.
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